Realizzare il cubo
Mi sono fatto fare dal falegname i ventisette cubi necessari di lato 6 cm (per le prove però ne uso uno grande la metà), li ho rifiniti con carte vetrate sempre più fini, incollati con una colla tipo vinavil nella forma opportuna (in questa fase ho tratto grande giovamento dall'uso degli elastici per tenere fermi i pezzi durante l'incollaggio), passati con impregnante e lucidati con la cera per il legno.
Ci é voluta una bella pazienza ma ho ottenuto, dal montaggio dei pezzi base, un cubo di 18 cm di lato in legno levigato avendo la conferma delle mie positive impressioni iniziali. Nell'arredamento il cubo si comporta come una scultura variabile offrendo la possibilità di creare tantissime forme.
Se, dopo un periodo passato a riprodurre gli schemi, avrete pensato una forma e vorrete comporla, sappiate che non sempre ciò sarà veramente realizzabile: a volte la struttura stessa dei pezzi ne impedisce la costruzione; a questo proposito il libro dei giochi matematici era molto più esaustivo nell'addurre vari calcoli per dimostrare la infattibilità di alcune forme nate dallo spostamento dei cubetti in altre posizioni. Inoltre, come ho sperimentato, a volte l'oggetto si può costruire ma non resta in equilibrio nella nostra realtà dominata dalla gravità al contrario di quel succede nei programmi tridimensionali del computer.
Divertendomi col cubo, in vari anni ho costruito centinaia di forme scoprendo in alcune una maggiore soddisfazione del mio senso estetico. Le forme presentate potranno essere uguali o simili ad altre realizzate da appassionati di mezzo mondo. Ciò é dovuto al fatto che i pezzi hanno possibilità di incastro limitate dalla loro forma e dal numero delle facce esposte: un po' quel che succede nel campo della musica con soli 12 semitoni dove possono capitare somiglianze fra melodie o parti strumentali appartenenti a opere diverse.